Cos’è Invitalia

Nel 1999 fu istituita una società denominata Sviluppo Italia S.p.a. in seguito all’emanazione del Decreto Legislativo n° 1 del 9 gennaio dello stesso anno, nel quale era disposta una riorganizzazione degli enti a partecipazione pubblica: SPI, ItaInvest(ex GEPI), IG (a favore dell’imprenditoria giovanile), InSud (istituita per lo sviluppo di strutture termali e turistiche), Ribs (istituita per il risanamento agro-industriale degli zuccheri), Eni-Sud e Finagra (promozione settore agro-alimentare) furono integrate in un’unica grande azienda il cui obiettivo principale era il rilancio dell’industria e del suo sviluppo nelle regioni del Sud Italia, soprattutto dopo la soppressione della Cassa del Mezzogiorno.

Nel 2003 ritorna anche ad avere un ruolo fondamentale nell’attrazione dei capitali esteri. Nel 2008, a seguito di un altro piano di riordino, assume la denominazione tuttora vigente di Invitalia S.p.a., Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo Sviluppo d’Impresa, partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia presente come unico socio.

 

Società a Partecipazione Statale

Invitalia, quindi, è una società a partecipazione statale i cui compiti sono ivi specificati:

Negli anni si è occupata anche di favorire gli investimenti da parte di attori esteri sul nostro territorio (citiamo Rolls Royce, Unilever, Vodafone, Enterra, Sasol e Bridgestone) al fine di valorizzare le potenzialità italiane promuovendo l’industrializzazione di alcune zone meno fertili da questo punto di vista.  Dal 2014 gli è stata conferita la delega per l’edilizia e per il rilancio di aree industriali in crisi, con la possibilità di acquisire essa stessa la titolarità di alcune imprese in forte difficoltà e ritenute strategiche economicamente e politicamente: per questo viene anche soprannominata la nuova IRI.

Tornando all’argomento cardine dell’articolo, tema principale, quello dei finanziamenti erogati da questo ente di riferimento, Invitalia S.p.a., possiamo asserire perentoriamente che, nel caso noi fossimo un imprenditore o volessimo comunque mettere in pratica una nostra idea avviando una nuova attività, dovremmo guardare seriamente e con attenzione all’offerta di strumenti agevolati attuati da quest’organo.

 

Sistema Italia

Invitalia, infatti, si occupa di promuovere la crescita economica del Sistema Italia attraverso l’attuazione di specifiche misure a sostegno dei settori considerati strategici e fondamentali per l’occupazione e lo sviluppo dell’Industria, con un occhio di riguardo alla cosiddetta Industria 4.0 (o X.0 a seconda delle interpretazioni); ricordiamo, inoltre, che l’Italia è un paese fondato sul lavoro (articolo 1 della Costituzione) e diviene quindi fondamentale l’azione di un tale ente ai fini occupazionali. Al 1 Febbraio 2019, i numeri di Invitalia sono di tutto rispetto; 3.927 nuove imprese create, 914 startup finanziate, 141 Grandi Investimenti finanziati con 5,7 miliardi di euro attivati nel totale delle misure poste in gioco.

Nei prossimi capitoli descriveremo gli incentivi proposti adesso da Invitalia attraverso la pubblicazione concomitante sul sito web, focalizzandoci sui finanziamenti agevolati e a fondo perduto.

 

Obiettivi

Come abbiamo prima descritto attraverso il percorso storico di genesi di quest’ente a partecipazione statale, possiamo pedissequamente definire gli obiettivi e i target dei finanziamenti erogati da Invitalia. Questi sono descritti analiticamente e in modo esaustivo sul portale web all’indirizzo www.invitalia.it,  nella sezione “Cosa Facciamo” e comprendono:

Invitalia è un’agenzia che si rivolge alle persone che vogliano intraprendere la carriera imprenditoriale, una nuova attività in Italia, stimolo per chi è senza lavoro, occupazione e vuole provare a creare un piccolo business dal nulla, investendo nelle risorse il proprio tempo, le competenze e il lavoro.

La priorità è data alle iniziative a carattere molto innovativo, a quelle derivanti dalla ricerca scientifico-tecnologica (i cosiddetti spin-off) e in generale alle idee fondanti possibili nuove imprese e startup scalabili e replicabili nel modello di business applicato.

I risultati ottenuti dall’azione di Invitalia nell’intermediazione dei vari bandi varati e disponibili a tutti i livelli, ha prodotto numeri veramente importanti nell’ambito della creazione di nuove aziende:  al 1 Febbraio 2019 abbiamo 121.023 imprese finanziate, 9 miliardi di agevolazioni concesse per 252.608 posti di lavoro creati. Rispetto al numero di disoccupati in Italia in termini assoluti è un dato pregnante, non indifferente.

 

Finanziamenti Invitalia 2019

Resto al Sud

Iniziamo a parlare degli incentivi disponibili alla creazione di nuove attività con la misura disegnata ad hoc per i giovani che vogliano intraprendere questa carriera e risiedano in una delle regioni del Mezzogiorno, territorio storicamente in difficoltà dal punto di vista del tessuto socio-economico, comunque lontano dagli standard competitivi insiti nel dirimpettaio Settentrione.

Le agevolazioni connesse a questa misura sono rivolte ai ragazzi e ragazze tra i 18 e i 46 anni (prima c’era il limite massimo di 35, ma grazie alla Legge Finanziaria del 2018 è stato ampliato fino a 46, ammettendo all’incentivo anche i liberi professionisti), che soddisfano i seguenti requisiti:

I soggetti, i quali possono presentare la richiesta di finanziamento, devono essere società, cooperative, ditte individuali o team di persone con l’obbligo di costituire la società entro 60 giorni dal momento del recepimento della risposta positiva (120 se residenti all’estero).  L’oggetto sociale di queste nuove attività deve riguardare questi settori:

Dal finanziamento Resto al Sud sono escluse le attività meramente agricole e il commercio. Le spese ammissibili nel progetto allegato alla domanda, dovranno riguardare la ristrutturazione o la manutenzione straordinaria d’immobili, l’acquisto d’impianti, macchinari, attrezzature, software e voci di spesa relative all’avvio di una nuova attività d’impresa.

L’agevolazione riguarderà la copertura del 100% delle spese ammissibili nella domanda presentata e consisterà in una parte di contribuzione a fondo perduto (il 35% del l’investimento complessivo) e un’altra composta di un finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI, quindi senza la necessità di reperire garanzie reali di un certo rilievo; questo finanziamento coprirà il restante 65% dell’investimento con le quote interessi completamente coperte dalla misura Resto al Sud attraverso il Fondo collegato, in conto interessi. Dovremo quindi corrispondere, in caso di accesso a questa misura, solo il 65% del capitale in comode rate senza interessi, spendendo il 100% del progetto di spesa.

E’ necessario inviare la domanda di accesso a Resto al Sud direttamente on line, accedendo al portale web di Invitalia all’indirizzo www.invitalia.it , registrandosi ai servizi on line, compilando l’apposito form e poi scaricare i fac-simile dei moduli da sottoscrivere(Format Business Plan e altra modulistica necessaria alla presentazione e diversa nel caso di società costituita o costituenda).

Al fine di presentare la nostra istanza composta dal progetto imprenditoriale e da tutta l’altra documentazione, sarà necessario il possesso della Firma Digitale e di una Posta Elettronica Certificata (PEC) validi e attivi; in una fase successiva avremo facoltà di accesso ai nostri recapiti e potremo modificare PEC, numero telefono, indirizzo e-mail etc.

Resto al Sud si presenta come un incentivo a sportello: le domande inviate verranno valutate in base all’ordine cronologico d’arrivo e si avrà una risposta all’indirizzo PEC mediamente entro 2 mesi dall’invio. Invitalia provvederà prima alla verifica sui vari documenti e sul possesso dei requisiti, successivamente disporrà un colloquio nel merito degli investimenti proposti con i richiedenti, anche via skype.

E’ disponibile un servizio di tutoring e di assistenza gratuita rilasciato da parte dei soggetti accreditati con Invitalia e presenti in elenco sul sito stesso, al fine di redigere correttamente la richiesta di finanziamento, nonché ci sono numerose guide sul portale che erudiscono al colloquio orale via skype, ad esempio.

Al 13 febbraio 2019, sono state presentate 6.122 domande e ce ne sono 9.379 in fase di compilazione; di quelle inviate, circa 1/3 hanno avuto esito positivo, 2.344 approvate.  I fondi disponibili per la misura sono 1.250 milioni di euro.

 

Nuove Imprese a Tasso Zero

Nuove Imprese a Tasso Zero è un altro incentivo proposto da Invitalia sul proprio sito web; ha sostituito la misura sull’Autoimprenditorialità e si rivolge principalmente alle donne di ogni età e ai giovani tra i 18 e i 35 anni che vogliano intraprendere la carriera imprenditoriale sul territorio nazionale ed aprire micro e piccole imprese. Il beneficio potrà coprire fino al 75% delle spese totali ammissibili dal progetto d’investimento il cui valore potrà essere al massimo di 1,5 milioni di euro per mezzo di un finanziamento a tasso zero; il restante 25% sarà interamente a carico dell’impresa che cofinanzierà il progetto con risorse proprie o altro finanziamento bancario.

Le imprese che vogliano accedere a questo incentivo non devono essere costituite da più di 12 mesi dal momento della richiesta ovvero costituire una società entro 45 giorni dall’ammissione al beneficio, nel caso di persone fisiche.

Le iniziative finanziabili sono:

Oltre a questi, potranno essere ammessi progetti importanti per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nella filiera turistico-culturale e l’innovazione sociale. Il finanziamento dovrà essere rimborsato a partire dal completamento di tutti gli investimenti descritti nel piano ammesso al beneficio che dovrà necessariamente avvenire entro 24 mesi dalla stipula del contratto di prestito sottoscritto con una delle banche aderenti alla misura. La durata massima del piano di ammortamento possibile sarà di 8 anni con il pagamento di rate semestrali posticipate per l’estinzione del debito assunto.

E’ possibile presentare l’istanza di accesso alla misura, accedendo alla piattaforma informatica di Invitalia, previa registrazione sul sito stesso nella sezione apposita, indicando un indirizzo e-mail ordinario.  Saranno necessari, anche in questo caso, il possesso della Firma Digitale e di una PEC del legale rappresentante dell’azienda ovvero di una persona fisica in qualità di socio o soggetto referente di una società costituenda.

Dopo aver completato la procedura e inviata tutta la documentazione necessaria descritta e scaricabile sul portale, Business plan compreso, sarà assegnato un numero di protocollo e verremo contattati ai recapiti forniti dopo che Invitalia avrà proceduto al controllo formale  degli incartamenti; in seguito ci saranno colloqui telefonici o fisici al fine di valutare nel merito il possesso dei requisiti e l’ammissibilità delle spese indicate nel progetto d’investimento.

Anche per questa misura, è possibile contattare un servizio d’assistenza per la corretta espletazione di tutte le pratiche burocratiche necessarie, chiamando il numero verde 848 886 886, al quale troveremo assistenza via skype da parte di esperti e professionisti.

Al primo febbraio 2019 sono stati presentati 2.686 Business Plan per 1 miliardo di euro circa di investimenti previsti e 755 milioni d’agevolazioni richieste (il 75% delle spese ammissibili); le iniziative finanziate sono state 446 con 144 milioni di euro attivati e 97 milioni di euro corrispondenti ai finanziamenti agevolati a tasso zero.  La dotazione totale è di 150 milioni di euro.

 

Smart&Start Italia

La misura Smart&Start Italia punta al sostegno di quelle nuove realtà emergenti nel panorama internazionale moderno: le startup innovative.

Potranno accedere a questo beneficio quelle startup innovative di piccola dimensione, costituite da non più di 60 mesi , ovvero in possesso di questi requisiti:

Anche qualsiasi persona in procinto di aprire un’azienda potrà avanzare la propria richiesta, sempre che faccia parte di un team e abbia intenzione di aprire una nuova società iscrivibile al registro speciale delle Startup in Italia, anche se la loro residenza da persone fisiche è estera oppure sono stranieri.

Andando a fondo del beneficio, possiamo descriverlo come l’opportunità di sottoscrivere un mutuo per finanziare progetti di spesa tra 100.000€ e 1,5 milioni di euro da parte di quelle startup innovative, in ragione di uno scale-up, un accelerazione, una crescita o la nascita stessa. Le startup dovranno soddisfare uno di questi requisiti:

Grazie alla misura Smart&Start, potremo usufruire di un mutuo a tasso zero fino al 70% del totale dell’investimento espandibile fino al 80% se la startup è costituita esclusivamente da giovani under 36 o donne oppure ha tra le sue fila un dottore di ricerca italiano che lavora all’estero e vuole rientrare in Italia, seguendo il principio e la filosofia del ritorno dei cervelli in patria. Se la startup ha sede legale in una delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) è possibile ottenere anche un contributo a fondo perduto pari al 20% del mutuo finalizzato al risparmio di risorse scarse come il denaro, investibili per la crescita dell’azienda stessa.

Inoltre, per le neonate startup, o le costituende, ovvero quelle costituite da meno di un anno, possono avvalersi di un servizio di tutoraggio e assistenza tecnico-gestionale nella fase di avvio, dispensato da esperti nei settori marketing, finanziario, organizzativo, etc.

Per accedere al beneficio, dovremo anche in questo caso registrarci sul sito di Invitalia, scaricare la modulistica e compilarla opportunamente con l’ausilio di una Firma Digitale, e il necessario possesso di una Casella di Posta Elettronica Certificata ove ricevere comunicazione della risposta. Il portale per l’invio di tutti gli incartamenti è sempre legato a Invitalia, ma locato ad un altro indirizzo web, www.smartstart.invitalia.it ; la risposta alla nostra richiesta sarà ricevuta entro 45 giorni dal momento della protocollazione.

La misura è stata rifinanziata nel 2017 con 95 milioni di euro messi a disposizione nella Legge di Bilancio; alo stato attuale le startup ammesse al beneficio sono state 472 per 217 milioni di euro come agevolazioni concesse su 221 milioni(nelle prime due edizioni le startup finanziate sono state 914 e la concomitante creazione di 4.872 nuovi posti di lavoro).

 

Cultura Crea

Cultura Crea è un altro strumento di Invitalia in attuazione del PON FESR “Cultura e Sviluppo” 2014-2020 (Asse Prioritario II); questo incentivo è finalizzato al sostegno e alla nascita d’imprese no profit nei settori industriali culturali, creativi e turistici. Queste aziende dovranno operare nelle regioni della Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, con focus diretto sulla valorizzazione del territorio e delle sue bellezze, siano esse ambientali, artistiche o affini.

Promosso dal Ministero dei beni e delle attività Culturali e del Turismo (MIBACT), è rivolto ai seguenti potenziali beneficiari:

Il beneficio è legato allo stato dei lavori, ossia alla natura del piano d’investimenti per il quale si richiede l’accesso al finanziamento agevolato. Nel caso di creazione di una nuova impresa, avremo l’opportunità di usufruire l’incentivo per programmi d’investimento fino a 400.000€ grazie a un finanziamento a tasso zero fino al 40% della spesa ammessa e un contributo a fondo perduto della stessa percentuale (elevabili entrambi a 45% per progetti presentati da imprese composte in via esclusiva da donne, giovani o in possesso del rating di legalità).

Se invece ci trovassimo nella condizione di attuare un piano rientrabile nella categoria dello sviluppo di un’azienda culturale, i programmi d’investimento potrebbero arrivare a importi fino a 500.000€; l’agevolazione comprenderà fino al 60% della spesa totale con finanziamento a tasso zero e un contributo a fondo perduto rapportato fino al 20% sul totale. (le percentuali potranno arrivare anche a essere 65% e 25% nei casi previsti d’imprese femminili, giovanili o con rating di legalità).

Infine, l’incentivo di sostegno ai soggetti del terzo settore, si ancora a piani d’investimento di spese ammissibili fino a 400.000€; grazie al beneficio, potremmo godere in questo caso di un contributo a fondo perduto fino al 80% dell’importo totale del finanziamento, ovvero fino al 90% se soggetti rientranti nelle categorie d’imprese femminili, giovanili o con rating di legalità.

Le domande di accesso al beneficio vanno inviate esclusivamente on line, come descritto per gli altri strumenti messi a disposizione da Invitalia, la quale valuterà i business plan presentati, erogherà i finanziamenti agevolati e supervisionerà la realizzazione dei progetti.

Le dotazioni previste sono di circa 107 milioni di € più altri 7 stanziati; al 1 febbraio le imprese finanziate con questo strumento sono state 157 con 25 milioni di euro come agevolazioni concesse e ben 374 nuovi posti di lavoro creati.

 

SelfiEmployment

SelfiEmployment è un Fondo gestito da Invitalia nell’ambito di attuazione del cosiddetto Programma Giovani, destinato all’erogazione di prestiti a tasso zero per finanziare dei progetti imprenditoriali da parte di giovani con meno di 29 anni d’età anagrafica, vogliosi di intraprendere un’attività autonoma propria.

L’iniziativa è quindi rivolta a giovani, nello specifico ai ragazzi e ragazze:

Se decidiamo d’intraprendere il percorso formativo citato nell’ultimo punto, che ricordiamo, è facoltativo, otterremo 9 punti in più sul totale complessivo derivante dalla valutazione della nostra domanda di accesso al beneficio, previa presentazione di attestato finale, rilasciatoci alla fine del corso stesso (disponibile sul sito di UnionCamere o dopo consultazione del Centro per l’Impiego a noi più vicino o sui portali web per verificare l’attivazione o meno di percorsi di formazione e accompagnamento all’autoimpiego su base regionale).

I giovani potranno presentare domanda direttamente on line, sempre sul sito web di Invitalia nell’apposita sezione, finalizzate all’avviamento di iniziative di auto impiego e auto imprenditorialità nelle forme previste dal bando; imprese individuali, società di persone o cooperative composte massimo da 9 soci, costituite da non più di 12 mesi o inattive, quindi solo progettuali, a condizione che vengano iscritte agli appositi albi entro 60 giorni dall’eventuale ammissione al beneficio. Altre forme previste e più moderna sono quelle delle associazioni professionali e delle società di professionisti (ad esempio gli studi associati) costituiti da non più di 12 mesi.

Le iniziative finanziate sono molteplici e rimandiamo alla sezione del portale per una visione analitica d’insieme; in generale è possibile ottenere il beneficio per attività produttive o finalizzate alla fornitura di servizi o al commercio, compreso il franchising. Sono esclusi i settori dell’agricoltura, dell’acquacoltura, della pesca e altri indicati all’articolo 1 Regolamento UE 1407/2013.

Gli importi finanziabili non sono propriamente altissimi e si riferiscono alla natura di micro o piccola impresa connessa all’autoimprenditorialità, almeno nella sua fase nativa. I prestiti erogabili grazie a questo strumento saranno:

Il beneficio è presto riassunto; grazie a SelfiEmployment potremmo ottenere queste cifre grazie a finanziamenti agevolati a tasso zero e senza il bisogno di garanzie reali, senza interessi, da rimborsare in comode rate e durata massima fino a 7 anni, 84 mensilità. Saremmo vincolati a corrispondere la prima rata non subito, ma dopo 6 mesi dalla concessione del prestito agevolato grazie allo strumento descritto.  L’unica conditio sine qua non saremo regolari, sarà quella di realizzare il progetto d’investimento entro 18 mesi dalla data di recepimento.

Invitalia, anche in questo specifico caso, non solo concederà gli incentivi, ma affiancherà il giovane NEET nella realizzazione del suo sogno grazie a servizi di tutoraggio volti ad aumentare le competenze e le conoscenze professionali dei giovani, oltre a favorire lo sviluppo dell’azienda.

Alla domanda da inviare, dopo essersi registrati sul portale web di Invitalia, dovremo allegare tutta la documentazione necessaria descritta sul sito, oltre al Business Plan e provvedere all’invio. Queste saranno valutare secondo l’ordine di arrivo, sia nella forma, sia nel merito e otterremo una risposta certa entro 60 giorni; i finanziamenti a tasso zero SelfiEmployment saranno erogati fino a esaurimento fondi (inizialmente erano 114,6 milioni di euro) ed allo stato attuale sappiamo che per le regioni Marche, Molise e Toscana, i fondi sono terminati. Se non ci sarà un ulteriore immissione di liquidità nel fondo appannaggio di quei territori, sarà impossibile per un giovane NEET toscano, molisano o marchigiano beneficiare dello strumento nel 2019.

 

Programma BEST

L’acronimo B.E.S.T. si riduce al sostantivo inglese traducibile in italiano con il termine “il migliore”. Come sigla, significa Business Exchange and Student Training e descrive non proprio un mero finanziamento, bensì un programma molto interessante fondato sullo scambio culturale tra Europa e Stati Uniti d’America al fine di migliorare la propensione hi-tech nei nostri giovani talenti italiani e permettere loro di conoscere i segreti e le migliori pratiche di business statunitensi. Lo scopo è presto esplicato: dato che le migliori startup a carattere innovativo nascono nel territorio della cosiddetta Silicon Valley, si vuole mutuare questo know-how attraverso questo scambio, teso a incentivare la creazione di realtà simili poi una volta tornati in patria.

Ai giovani italiani con un’idea potenzialmente vincente e innovativa, è data la possibilità di passare sei mesi negli USA per sviluppare un progetto d’impresa grazie agli strumenti messi a disposizione dal Programma stesso, in particolar modo, il corso intensivo da svolgersi presso la Startup School di Mind The Bridge, San Francisco, California.

Quest’opportunità è gestita dall’organo BEST Steering Commitee per la valutazione e la gestione delle domande ed è promosso dall’ambasciata USA, dalla Fulbright Commission e, appunto, da Invitalia.

Al corso non possono certo partecipare tutti, ma solo i ragazzi e le ragazze in possesso di determinati requisiti; i candidati devono essere giovani anagraficamente, fino a 35 anni d’età, essere laureati o ricercatori italiani con una o più idee imprenditoriali e vogliosi di cominciare il percorso iniziatico nell’ecosistema startup, il quale oramai alimenta un indotto non indifferente di servizi e beni anche in Italia.

I vincitori di queste borse di studio, assimilabili ai prestiti d’onore, avranno l’opportunità più unica che rara di vivere e respirare l’aria della Silicon Valley e di vivere un’esperienza studio lavoro congiunta in un ambiente dinamico e innovativo; questa influenza sarà poi mutuata in patria e incanalata nella creazione e gestione di nuove start up. Da questo programma sono nate numerose iniziative di successo, sia italiane, sia straniere e ne citiamo alcune solo a titolo esemplificativo: Bioecopest,D-Orbit, Ecce-Costumer, Smart Oil Ltd, Cellek Biotek AG, Smania etc.

E’ già disponibile online il bando di partecipazione per il periodo 2019-2020 al programma BEST rivolto ai candidati italiani. Sono disponibili 3 borse di studio a livello nazionale e 5 per i residenti in Sardegna, quindi è un ottima opportunità per i ragazzi che vivono sotto il vessillo dei 4 mori. I requisiti per la partecipazione alla selezione sono i seguenti:

Questo bando scadrà il 31 marzo 2019 e il programma inizierà da settembre, quindi vi consigliamo, se volete partecipare, di sbrigarvi a scaricare la documentazione necessaria, effettuare la compilazione ed inviare la domanda di accoglimento.

I vincitori della borsa di studio per quest’anno, frequenteranno un corso intensivo di 24 settimane in Imprenditorialità e Management applicata al settore scientifico-tecnologico presso la Startup School di Mind The Bridge, in California al quale seguirà un periodo di internship (lavoro, interinato) presso aziende dislocate lungo la Silicon Valley al fine di acquisire prima la teoria e successivamente visionare i concetti messi in pratica.

Ciascuna borsa di studio comprende questi benefit:

Al rientro in Italia, molto importante, non saremo lasciati soli, ma sarà data continuità alla nostra esperienza: Invitalia metterà a disposizione un programma di affiancamento finalizzato allo sviluppo della business idea per i leader italiani del futuro.

Dal 2007 a oggi abbiamo avuto 89 partecipanti al Programma BEST, che hanno contribuito a creare 37 Startup innovative di successo e la creazione di 320 posti di lavoro. Un esempio è MRS di Lecce, un Business a 24 carati per il recupero di metalli preziosi dagli scarti industriali (ad esempio i microprocessori) utilizzando tecnologie ecosostenibili ed un piano di business economicamente conveniente.

 

Come Richiedere i Finanziamenti Invitalia

E’ oramai lapalissiano come sia necessaria un’unica strada per inviare la nostra richiesta di accesso a qualunque agevolazione o contribuzione legata agli strumenti promossi da Invitalia: quella telematica, direttamente on line.  Prima di procedere all’invio di qualunque istanza, dovremo navigare all’indirizzo della piattaforma web dell’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia) all’indirizzo www.invitalia.it ; in seguito sarà necessario registrare la nostra persona in ragione del nostro ruolo di socio o di diretto interessato all’incentivo. Per fare questo, basterà cliccare sul pulsante registrati o navigare direttamente a https://appregistrazioneaccountinvitalia.invitalia.it/Pages/default.aspx  per ottenere l’account di accesso ai servizi on line e i privilegi necessari.

Dovremo, a tal fine:

Dopo la registrazione e l’attivazione dell’account, entreremo nella nostra area di servizio inserendo la password sul sito di Invitalia e potremo compilare la domanda inerente lo strumento o gli strumenti di nostro interesse siglandola con la Firma Digitale (la quale dovrà essere in nostro possesso e attivata da provider certificati dal Ministero); questa istanza andrà caricata nella sezione idonea allegando anche altri documenti necessari al completamento della procedura.  La Firma Digitale dovrà appartenere al titolare in caso di ditta individuale, mentre al legale rappresentante sarà delegato quest’onere nel caso di società; viceversa, basterà la firma di una qualunque altra persona appartenente al progetto, se la società è ancora in fase progettuale e non è costituita.

Oltre alla firma, sarà necessario il possesso di un indirizzo di Posta Elettronica Certificato (PEC), purtroppo ora disponibile solo a pagamento (tranne alcuni portali che ne rilasciano l’uso in modo shareware, temporaneamente per poi procedere all’acquisto) che sarà scritto nel modulo di richiesta: questo ha molta importanza perché disegna il canale istituzionale con il quale riceveremo e invieremo le comunicazioni successive tra noi che chiediamo l’incentivo e gli addetti di Invitalia.

I tempi di risposta ad una nostra richiesta di accesso allo strumento, variano a seconda della natura e della complessità dei dati da controllare formalmente e di solito sono direttamente proporzionali alla richiesta di credito (maggiore importo, maggiore rischio, tempi maggiori); di media otterremo un responso dopo circa due mesi.

Come svolge il ruolo di controllore Invitalia? Una volta recepita l’istanza e protocollata, farà un controllo formale sulla correttezza e sulla completezza dei form e dei documenti inviati, nonché sul possesso dei requisiti indicati e congrui con quelli richiesti dalla misura oggetto di richiesta. Dopo questa fase interlocutoria, entreremo nel vivo della procedura ed Invitalia provvederà, attraverso suoi addetti, a controllare nel merito il progetto d’investimento. L’esito del procedimento sarà comunicato, come già anticipato, via PEC all’indirizzo fornito dal richiedente.

Se durante la fase di controllo nel merito, Invitalia noterà dei vizi o delle difformità, ovvero delle carenze, darà comunicazione scritta del problema al richiedente elencando i motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza o eventuali documentazioni da produrre in aggiunta; sarà facoltà di quest’ultimo produrre entro dieci giorni dal recepimento, le controdeduzioni scritte finalizzate al corretto espletamento del processo di accoglimento della richiesta.  Naturalmente Invitalia procederà ad una ulteriore analisi con la valutazione sui nuovi incartamenti e potrà cambiare o meno la decisione finale, rimuovendo i motivi ostativi.

Per quanto concerne alcuni strumenti, ad esempio la misura Resto al Sud, è previsto un colloquio telefonico via skype o un incontro fisico direttamente in sede a Roma, tra il richiedente (i richiedenti nel caso di una pluralità di persone coinvolte in un team) ed esponenti di Invitalia. Nel caso di più soci aventi diritto, l’assenza manifesta anche di uno solo di questi, provocherà automaticamente il decadimento della procedura nel suo complesso.

In caso di ammissione, dovremo, in alcune circostanze, adempiere ad altri obblighi; ad esempio, una volta ricevuto l’esito positivo dell’istanza inerente Resto al Sud, sarà nostro onere produrre incartamenti per dimostrare l’effettiva residenza in una delle regioni beneficiarie, il documento costitutivo dell’impresa (statuto e costituzione, oltre iscrizione) e la concessione del finanziamento bancario necessario al completamento del piano d’investimento.  Questi prestiti devono necessariamente essere richiesti agli istituti convenzionati Invitalia-ABI, il cui elenco è visionabile e scaricabile sul sito stesso di Invitalia, nella sezione creata ad hoc.

Sul portale è presente, inoltre, una sezione dedicata a scopo informativo, denominata “Come funzionano gli incentivi”; all’interno di questa troveremo descrizioni e guide riguardo ogni possibile strumento accessibile, oltre Webinar (dirette web registrate come tutorial). Nella sezione pubblicazioni è presente un motore di ricerca per visionare articoli e vademecum che parlano dell’argomento, mentre in quella relativa agli appuntamenti, potremo visionare eventi, convegni e incontri posti in calendario. Ad esempio, il 21 Marzo si terrà a Pescara, un seminario sugli incentivi di Invitalia in cui alcuni esperti presiederanno l’incontro presso un incubatore di startup in via Ravenna n°9.